Credere nel territorio
Qualità, organizzazione d’impresa e cultura del territorio. Un valore aggiunto per il Salento, la nuova frontiera dell’eccellenza enologica italiana.
A metà degli anni 80, la famiglia Rubino, inizia a costruire l’azienda agricola, realizzando delle acquisizioni che, in un decennio, formeranno Tenute Rubino, quell’importante base produttiva, oggi, pienamente in attività, con oltre 200 ettari dedicati ad una viticoltura d’eccellenza. Sono gli inizi di un percorso produttivo che porterà alla nascita, nel 2000, di una nuova cantina di vinificazione e di affinamento a Brindisi città, e alla realizzazione di un progetto imprenditoriale centrato sulla produzione di vini di qualità, in un territorio, quello del nord del Salento, particolarmente vocato alla coltivazione della vite.
Artefice di questa nuova sfida di maturità produttiva e di mercato è Luigi Rubino, giovane imprenditore brindisino che, nella valorizzazione del territorio e dei vitigni della tradizione pugliese, scorge la chiave di svolta di un 'rinascimento enologico della regione' che non può e non deve più tardare. Sono anni di grande fermento, di forte impegno ma anche di importanti riconoscimenti per un’azienda che, seppur giovane, ha raggiunto quella consapevolezza produttiva necessaria per affrontare il confronto con i mercati più lontani e con una platea di consumatori del vino di qualità sempre più informati ed esigenti.
Oggi Tenute Rubino distribuisce e commercializza i suoi prodotti in 20 paesi esteri e il 70% del fatturato aziendale è realizzato dall’export; un dato che sottolinea positivamente la capacità dell’azienda a cimentarsi con quella dimensione più internazionale dei mercati, propria del segmento dei vini di eccellenza. Una filosofia produttiva a cui risponde una pratica distributiva e di radicamento di mercato coerente con la qualità dei suoi vini e che individua, nell’alta ristorazione il canale strategicamente più interessante per affermare immagine e valore aggiunto. Un’evoluzione aziendale che, vendemmia dopo vendemmia, ha dato vita a vini di grande interesse e personalità, imperniati su un’idea di valorizzazione delle varietà autoctone e su metodologie enologiche attente a salvaguardare il patrimonio organolettico delle uve che, poi, deve ritrovarsi esaltato nel bicchiere. Primitivo, Negroamaro, Malvasia bianca e nera e, soprattutto, il Susumaniello, un vitigno particolare e raro (a rischio di estinzione) su cui Tenute Rubino ha avviato un progetto specifico di produzione e valorizzazione varietale.