Il Tacco Rosa del Senatore
Il Salento Negroamaro Rosato IGT “Tacco Rosa” 2019 è il nuovo progetto di Dario Stefàno , un “non vignaiolo” ispirato da una grande passione per i vini rosati e per la sua terra, il Salento. Le uve sono allevate ad alberello e dopo la vendemmia è effettuata una fermentazione in acciaio, così da non alterarne le caratteristiche. Delicatezza, freschezza e piacevolezza declinano un fascino antico che seduce già dal colore.
Secondo la guida Bibenda 2021 della Fondazione Italiana Sommelier (Fis), guidata da Franco Ricci (disponibile dal 30 novembre), i grandi “maestri”, tra i produttori, restano nomi che hanno segnato la storia del vino italiano come Angelo Gaja, che con la sua cantina Gaja di Barbaresco mette insieme 6 etichette premiate con “5 Grappoli” (Barbaresco Sorì San Lorenzo 2017, Barbaresco Sorì Tildin 2017, Barolo Sperss 2016, Barbaresco Costa Russi 2017, Barbaresco 2017, Langhe Chardonnay Gaia & Rey 2018), e Maurizio Zanella, che con la sua creatura Cà del Bosco, riferimento del Franciacorta (oggi sotto il cappello del Gruppo Santa Margherita), ne colleziona 4 (Franciacorta Dosage Zéro Cuvée Annamaria Clementi 2010, Franciacorta Extra Brut Rosé Cuvée Annamaria Clementi 2010, Franciacorta Dosage Zéro Noir Vintage Collection 2011 e Il Merlot 2011), insieme ad altre grandi cantine premiate con tre “5 grappoli”, come Bruno Giacosa (Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2014, Barolo Falletto 2016, Barbaresco Asili 2017), Giacomo Conterno (Barolo Monfortino Riserva 2014, Barolo Arione 2016, Barolo Francia 2016) e La Spinetta (Barbaresco Campè 2016, Barbaresco Starderi Riserva 2009 e Barbaresco Valeirano Riserva 2009) dal Piemonte, o come Cantina di Terlano (Alto Adige Terlano Pinot Bianco Rarity Cuvée 2007, Alto Adige Terlaner Primo Grande Cuvée 2017 e Alto Adige terlaner Nova Domus Cuvée Riserva 2017), Cantina Tramin (Alto Adige Gewürztraminer Spätlese Epokale 2013, Alto Adige Bianco Stoan 2018 e Alto Adige Chardonnay Troy Riserva 2017) e San Michele Appiano (Alto Adige Bianco Appius 2015, Alto Adige Pinot Nero The Wine Collection Riserva 2016 e Alto Adige Sauvignon The Wine Collection 2016) dall’Alto Adige, scendendo al Sud, con Valentini (Montepulciano d’Abruzzo 2015, Trebbiano d’Abruzzo 2016 e Cerasuolo d’Abruzzo 2019) in Abruzzo e Tasca d’Almerita (Didyme 2019, Sicilia Contea di Sclafani Rosso del Conte 2016 e Etna Rosso Contrada Sciaranuova Vigna Vecchia 2017) in Sicilia. Ma tra in tanti “5 Grappoli”, tra tante conferme anche tra i territori più premiati (dalle Langhe a Montalcino, dalla Valpolicella al Chianti Classico, dalle Marche del Verdicchio all’Etna, per citare solo quelli con più premi), emerge un’Italia del vino che cresce in qualità, in tanti territori che cercano nuova luce, anche grazie al lavoro di tanti giovani aziende e produttori. Un’Italia del vino che si muove, insieme a tutta l’enogastronomia, come racconta la stessa Bibenda 2021, che, da anni, mette in guida anche le migliori grappe e i migliori oli, oltre ai migliori ristoranti del Belpaese, che, di questi prodotti, poi, sono l’approdo naturale. Una guida, Bibenda 2021, che racconta anche alcune curiosità, come i “5 Grappoli” al debutto come produttore per il senatore Dario Stefàno, con il suo rosato di Puglia Tacco Rosa 2019, o l’eccellenza di tante griffe del vino italiano come produttrici di grappa (insieme a nomi storici del settore come Nonino, Nannoni, Berta, Segnana, oggi della famiglia Lunelli, per fare solo degli esempi), da Nord a Sud del Paese, con nomi come Donnafugata e Masciarelli, Fonterutoli e Carpenè Malvolti, Bortolomiol e Gaja, Bottega e Cantina Due Palme, per citarne alcune.